lunedì 9 marzo 2009

La testimonianza di Marianna:

"RIVOLUZIONE PER LE OPERAZIONI DI GINECOLOGIA"
Alcuni mesi fa, vista la necessità da parte di una mia familiare di subire un intervento ginecologico (una laparoisterectomia totale con annessiectomia bilaterale, ovvero asportazione dell’utero e delle ovaie), sono rimasta incuriosita dalla descrizione di una nuova interpretazione della chirurgia: la Chirurgia Minitraumatica concettualizzata e messa in pratica dal dottor D'Acunto e dal collega Cortés-Prieto. Il primo ha uno studio a Follonica, la città in cui vivo e lavoro. Ecco perché la decisione, dopo essermi rivolta personalmente al medico, di presentare la sua tecnica in un articolo (http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2008/12/12SII5022.PDF)
“Rivoluzione per le operazioni di ginecologia” pubblicato a pagina 11 del Corriere di Maremma di venerdì 12 dicembre 2008:

FOLLONICA - Da trent’anni ha uno studio medico a Follonica e oggi la sua “Chirurgia maggiore minitraumatica” fa il giro del mondo. È Antonio D’Acunto, del dipartimento di Ostetricia e ginecologia dell’Università di Pisa, il ginecologo che, insieme allo spagnolo Joaquin Cortes Prieto, docente all’Università di Acalà, ha ideato e sperimentato una nuova tecnica chirurgica oggi adottata in tutto il mondo. La “Chirurgia maggiore minitraumatica” può essere applicata a tutti gli interventi a cielo aperto e D’acunto la definisce “una filosofia, più che una tecnica, questo perché – spiega il medico - permette di aumentare la sicurezza dell’operazione, ridurre la durata degli interventi e lasciare cicatrici meno visibili, e in più comporta un risparmio economico dovuto all’uso di una minore quantità di strumenti, suture, compresse, antibiotici e antidolorifici: basta una piccola incisione con il bisturi e il resto si fa con le mani. Il tutto per tempi di ripresa di appena tre giorni, in media”. Sono queste le principali garanzie della “Chirurgia maggiore minitraumatica” che ad oggi è stata impiegata in più di 3.000 operazioni, un migliaio all’ospedale Santa Chiara di Pisa dallo stesso Antonio D’Acunto. Un’innovazione che precede l’intervento stesso, visto che permette di dare al paziente una “preparazione personalizzata” ancor prima dell’operazione: “Dalla dieta – ha spiegato il ginecologo - alla fisioterapia, dall’attività fisica attiva e passiva all’atteggiamento psichico, fino agli integratori per stimolare il sistema immunitario. Tutto ciò permette al paziente di affrontare al meglio l’intervento chirurgico e di abbandonare la posizione supina in tempi brevissimi, a volte anche subito dopo l’operazione”. E a sostegno della “Chirurgia maggiore minitraumatica” è nata anche l’Associazione D’accort. Niente scopi di lucro: l’unico fine è quello di “addestrare” nuovi specialisti in questa tecnica e permettere così la sua massima diffusione. Questo vale soprattutto per i Paesi a basso reddito: la casistica ha dimostrato che la tecnica consente bassi costi, necessita di una minima quantità di materiali e può essere insegnata e appresa con facilità, offrendo massima efficacia e sicurezza. “Ecco perché – ha spiegato il dottor Antonio D’Acunto – io e il mio collega stiamo cercando di diffondere la tecnica anche in altri stati: Ecuador, Brasile, Francia e Spagna. Qui la “filosofia” della Chirurgia maggiore minitraumatica viene insegnata ad altri medici, chiamati poi a metterla in pratica nei loro ospedali”. Una filosofia, quella della Chirurgia maggiore minitraumatica, che va controcorrente: oggi la medicina investe sempre più sulle tecnologie avanzate, robotiche, mentre la tecnica ginecologica adottata dal dottor Antonio D’Acunto e dal collega spagnolo Joaquin Cortes Prieto punta sull’utilizzo delle mani. Un ritorno alla “semplicità” e soprattutto al risparmio. E il risultato è ottimo: nessuna complicazione e massima sicurezza. Le pazienti follonichesi confermano. (di Marianna Colella-Pubblicato sul Corriere di Maremma del 12 dicembre 2008)

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