domenica 8 marzo 2009

RISPARMIO DI STRUMENTI E MATERIALI
La quantità di strumenti e materiali che la Chirurgia Minitraumatica utilizza é veramente minima: la sua eccellenza dipende dall'alto livello di abilità manuale raggiunta dal chirurgo. Il motivo di questa scelta non è solo etico, ma soprattutto pratico perché, a partire dal microcosmo racchiuso in una qualsiasi cellula, ogni struttura biologica se danneggiata o distrutta, non può essere riparata in nessun modo con i mezzi meccanici a nostra disposizione. E' perciò indispensabile rispettare al massimo anche le più piccole risorse di un organismo già costretto a combattere contro la malattia, per aiutarlo realmente ad uscirne vincitore.
DETTAGLI TECNICI DELL’OPERAZIONE
A tal fine quando la Chirurgia Minitraumatica viene applicata a patologie che hanno colpito gli organi pelvici prevede l'intervento extracorporeo che, grazie alla traslazione extracavitaria degli organi interessati, permette l'isolamento della cavità addominale e del suo contenuto con la semplice applicazione di un apposito splint isolante. L'idratazione continua dei tessuti completa la loro protezione, evitando qualsiasi danneggiamento delle pareti cellulari che altrimenti dopo soli tre minuti di esposizione all'essiccamento sarebbero distrutte. Con questa metodica, associata al drenaggio continuo, é possibile mantenere continuamente in diluizione i fattori che normalmente innescano i processi della coagulazione e la formazione della fibrina, evitando allo stesso tempo di creare microtraumi alle sierose che rivestono tutti gli organi e le pareti intracavitarie, cosa che invece succede sempre con l'utilizzazione scorretta di compresse e tamponi. E poi viene impedito il riassorbimento di molecole pirogene ed impedita l'insorgenza dei processi febbrili. Tutto questo spiega il benessere dopo la conclusione dell'intervento confermato da chiunque abbia usufruito della Chirurgia Minitraumatica.

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